Gli annali della carità la vincono, in durata e splendore, sugli annali della gloria. Hanno creduto: conservali tu nel tuo amore, nell’unità. Infatti, era la stessa sala da banchetti dove poco prima era stata celebrata l'Eucarestia. Ed ecco che gli mettono le mani addosso, che lo scuotono, lo trascinano, ecco che l’obbligano a portare la Croce del Condannato…, E Gesù, in piedi, l’aspettava come un fratello…. Il Cireneo viene da un paese oggi in guerra, dopo una dittatura, dopo la morte di tanti lavoratori, di uomini e donne, di bambini. Era un cognome italiano, eravamo a Roma e quindi era un fatto banale. Ci benedica Dio onnipotente, PADRE, FIGLIO e SPIRITO SANTO. I sinottici accennano brevemente a quest’uomo: lo definiscono tutti con il suo nome e la sua provenienza. Il Cireneo sta già afferrando la croce nel palo verticale, come se volesse toglierlo al corpo di Gesù su cui grava. Tutte le fortune e proprietà sono continuamente scosse, sono continuamente a rischio di perdita. Uno che viene dalla direzione opposta a quella del corteo. Sappiamo che della croce di Nostro Signore rimane solo un frammento, a Roma. Tuttavia, Egli vedeva non solo tutti gli attacchi, ma anche tutte le difese; e vedeva in una città chiamata San Paolo, in una via chiamata Martinico Prado dove si trova questa nostra Sede. Lo consideriamo per quello che ci dicono i vangeli e per il modo con cui è stato rappresentato e interpretato nei secoli, vera icona di colui che, per Gesù, dovrebbe essere ogni uomo, soprattutto se ha intenzione di seguire il suo esempio: “Se qualcuno vuol venire dietro a me …”. Appena uno ha messo fuori la testa dalla bolgia della miseria e si è fatto una “posizione”, non si volta neanche indietro; anzi, cerca di distruggere ogni solidarietà verso gli uomini del suo passato. Non ho il coraggio, ci vuole molto sforzo e a me non piace fare sforzi. Ma allora non potrebbe capitare improvvisamente anche a me?". Ed Egli, come chi volesse subire quella sofferenza, aprì le mani e iniziarono i colpi. Avanti tu allora, primo svogliato martire. Non fa parola, come sempre, ma ringhia sotto la croce. Chi cerca giustizia, pace, serenità e non le trova …, Chi domanda aiuto e non lo riceve; chi bussa e trova chiuso …, Chi ha bisogno di soccorso, di amicizia, di conforto e gli è negato …, Chi è stato tradito nell’amicizia, chi è stato lasciato da solo nei guai …, Chi è immerso nel dolore più acuto e chi è sul limitare della morte …, Al Padre che ci manda suo Figlio, perché, assumendo le nostre miserie, ci liberi dal male, diciamo: Padre nostro …. Certo, perché non aveva nulla da dirigere, nulla di pesante sulle spalle; chi possiede molto, ha molto da caricare. Il povero, invece, è il meno preoccupato perché non ha il pensiero di come spendere i suoi soldi. Anche in presenza del male che ci circonda, Dio ci rende liberi, ci dà la possibilità di avere un cuore puro, che sa comprendere il male altrui e ci stimola a farci accanto per risollevare chi è veramente avvilito. «Il Cireneo» in campo per la solidarietà . Simone di Cirene, sei tu il più solitario e maltrattato fratello del Vangelo? Quindi, gli aguzzini dissero: "Adesso apri le braccia, stendi bene le gambe, perché conficcheremo questi chiodi nelle tue mani e nei tuoi piedi". Ha addosso la sera, che per lui non ha languori poetici, e un’immensa stanchezza; e questa voglia senza dolcezze di spingere l’uscio, sedersi davanti a una minestra fumante, avvertire nel suo taciturno cenare l’odore dei figli e del letto come l’unico possesso, l’unico opaco premio alla sua giornata che è uguale a tutte le altre giornate. Essendo stato costretto o angariato a fare questo c’è da supporre che in effetti abbia lui portato la croce. E il romano gli rispose: "Se non lo farai, sarai picchiato". Questa figura ci ricorda chi, coinvolto dai drammi che fanno tribolare, anche a voler spesso sfuggire ai fastidi, sa comunque affrontare quello che spesso noi vorremmo evitare. Lo Spirito sorregge l’uomo nella sua debolezza: e noi apprezziamo il suo sostegno nel vivere l’amore! donando sempre noi stessi con la forza del tuo Spirito. I due colori, che solitamente appaiono simbolici per rappresentare l’amore (il rosso) e la morte (il blu), dicono che in effetti amore e morte sono congiunti perché nella morte del Signore c’è l’amore che dà la vita a colui che è segnato dalla mortalità. Ci sono molte persone che ci odiano appunto perché Lo amiamo. Sono mostrati nei loro volti, come se ciascuno di noi, a guardarli, sia costretto a rispecchiarsi e quindi ad aggregarsi a questo cammino che ci coinvolge … Così appaiati, sembrano due fratelli, distinti nei volti e nei vestiti, ma non divisi, abbracciati, quasi a sostenersi a vicenda nel cammino, e comunque ben decisi ad andare fino in fondo, con lo sguardo che sembra protendersi all’infinito e insieme cercare nello spettatore una sorta di coinvolgimento, che lo faccia partecipe di quel percorso. Ma quel Simone si sente oggetto di uno sguardo come nessuno in quel modo lo aveva mai guardato. La grazia si posava su di lui, ma l'egoismo, soffiato dal demonio, diceva il contrario: "Pensa a te stesso, non scomodarti per Lui. In un quaderno personale che aveva preso a scrivere in quel tempo si leggono questi consigli che egli dava a se stesso: ‘Prega di ottenere lo spirito di umiltà, in modo da desiderare il disprezzo. fa’ che possiamo reggere nelle fatiche e nelle prove della vita. uccidilo! Il padrone ha in mente dieci fabbriche da dirigere, con parecchi problemi e tante altre cose; inoltre, ha dei doveri di attenzione con l'assistenza sociale, ha da rispondere a delle lettere, spuntano problemi, insomma, ha da portare avanti la vita di un uomo importante, che è lui stesso. Adesso me la afferro". Eppure c’è da supporre che i suoi figli siano ben noti ai cristiani e che dunque il suo gesto non sia passato sotto silenzio, se gli evangelisti ce ne parlano, ricordando addirittura il nome. Uno sguardo straordinario, uno sguardo che lo ravvolgeva con un affetto mai avuto da nessuno. Ma, allo stesso tempo il vocio si faceva sempre più vicino ed anche sempre più forti le grida dei carnefici. Quest’ultimo sembra naturalmente colpire di più per il fatto che sostenendo Gesù in quel frangente, gli prende la croce, mostrando come debba essere il vero discepolo che vuole seguire Gesù. Nessuno si era offerto per il Maestro: anche Simone, divenuto pietra, aveva ceduto. Diciamo: Ricompensa, Signore, con la tua grazia! Eppure guardò indietro e cercò un modo, dal Suo profondo dolore, di fargli un sorriso, straziato - invero - ma florido per lui. E il legionario: "Prendila, perché costui non ce la fa più e deve salire fino alla cima di quella collina". ", "crocifiggilo", ecc... mentre, come possiamo immaginare, gli sembrava sentire in lontananza dei lamenti: "Ahi, ahi, abbiate pietà di me". L'anno scorso eravamo più scioccati, quest'anno siamo più provati.