Nel 1903 si trasferisce ad Amhem con la famiglia. Traspaiono dall'opera e dalle invenzioni di questo artista i suoi molteplici interessi e le variegate fonti di ispirazione, che vanno dalla psicologia alla matematica, dalla poesia alla fantascienza. Se ci permettessimo di esplorare più accuratamente quest’opera, scorgiamo giochi ottici cui l’artista ci sottopone. Maurits Cornelis Escher è stato un incisore e grafico olandese. Breve biografia della vita e delle opere di Escher.Nuovo video della serie #artistiin10punti. Circa 200 le opere esposte di un artista inquieto, riservato e indubbiamente geniale, che nelle sue celebri incisioni e litografie crea un mondo unico, immaginifico, impossibile, dove confluiscono arte, matematica, scienza, fisica, design. Ecco il sunto scarno ed asciutto della litografi di Maurits Cornelis Escher del 1953 intitolata “Relatività”. La sue opere grafiche sono netta-mente intese a comunicare un deter-minato processo di pensiero, di cui Escher stesso così parla: «Le idee che stanno alla loro base derivano dalla mia ammirazione e dal mio stupore nei confronti delle leggi che regolano il mondo in cui viviamo. Escher studia la rappresentazione grafica dell’infinito: inserisce nelle opere il piano iperbolico e anticipa inconsapevolmente anche le nuove forme geometriche come i frattali, figure che ripetono la propria forma su grandezze diverse, come ad esempio le onde, le nuvole, le piccole rocce uguali all’intera montagna, fino alla struttura dei broccoli romani o dei salvaschermi del computer. 16 Maggio, 2018. Escher” scritto dal suo amico -professore di matematica, nemmeno a dirlo- Bruno Ernst ed edito dalla Taschen. Opere di Maurits Cornelis Escher. “Solo coloro che tentano l’assurdo raggiungeranno l’impossibile.” (Maurits Cornelius Escher) Sono in mostra “Mano con sfera riflettente”, “Legame e unione”, “Relatività” e “Belvedere”. Chi si è occupato di Escher ha spesso cercato di capire se nelle immagini create dalla matita e dalla sgorbia del geniale artista olandese si nascondano, nonostante le sue stesse affermazioni, simboli, allegorie, enigmi, crittografie, rebus o comunque qualcosa di segreto. Tentativi non riusciti a quanto si sa. Nell'illusione del disegno, presupposto ineliminabile delle opere di Escher, lo specchio porta un'ulteriore complessità nei rapporti tra reale e finzione: oggetti che sembrano "tridimensionali" convivono nello stesso spazio figurativo con riflessi "bidimensionali". Escher è celebrato nei film, nella narrativa, sui manifesti, sui bicipiti tatuati, tra altri luoghi sorprendenti, e ora nel film travolgente di Lutz. Al palazzo Reale di Milano, tra il 2016 e il 2017, ha riscosso un enorme successo, al punto che si è protratta di oltre un mese dalla sua scadenza, la mostra di M.C. Gödel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante, talvolta abbreviato in GEB, è un celebre saggio di Douglas Hofstadter, pubblicato la prima volta nel 1979 per Basic Books e vincitore di un Premio Pulitzer.Una nuova prefazione scritta da Hofstadter ha caratterizzato una ristampa altrimenti invariata nel ventesimo anniversario (ISBN 0-465-02656-7) pubblicata nel 1999. Condividi. Nelle opere di Escher, insomma, l’ambiguità visiva diventa ambiguità di significato, con la conseguenza che i concetti di positivo e negativo, corretto e scorretto sono intercambiabili. Escher, una stupenda retrospettiva con oltre 200 opere, un viaggio all’interno dello sviluppo creativo dell’artista. Un ambiente dove si muovono e vivono personaggi simili a pedoni degli scacchi ed in cui una parete diventa un pavimento, una finestra una botola, le scale stesse…