Narciso (gr. E così sembra rappresentarlo Caravaggio più di un secolo dopo: un'immagine che guarda se stessa, un’allegoria della vista, della conoscenza di sé, del rapporto fra uomo e natura, fra uomo e immagine, fra l’uno e il suo doppio. Eco si innamorò del giovane e uscì dal suo nascondiglio per dichiararglielo. rupe e pronunciano qualche parola odono Eco che risponde l’ultima sillaba. Narciso, che pure udiva il canto della ninfa, non le prestò attenzione e nemmeno una volta andò alla caverna a trovarla. In ogni caso, chiunque sia stato a invocare la vendetta di Eros su Narciso, la sua fine è … Narciso rimase indifferente al dramma; gli dei, per punire la sua vanità, fecero in modo che il giovane vedesse la propria immagine riflessa nell’acqua. rupe e pronunciano qualche parola odono Eco che risponde l’ultima sillaba. Un giorno, mentre il ragazzo camminava nel bosco con l’arco in spalla, lo vide Eco, una ninfa della montagna. Di sala in sala si riflette sul funzionamento dell’immagine, sul vedere e sul rappresentare. Eco e Narciso è un dipinto del 1903 di John William Waterhouse, che Illustra l'episodio omonimo narrato dal poeta latino Publio Ovidio Nasone ne Le metamorfosi. C’era una volta una ninfa bellissima, di nome Liriope. Torna presto a leggerci e, Codice destinatario per fatturazione elettronica (SDI): USAL8PV, Eco e Narciso. Così, Eco svanì: di lei rimasero solo un pugno di ossa e la voce. Tutte le mattine la ninfa andava a fare il bagno in un fiume, finché un giorno, Cefiso, il dio delle acque che abitava in quel fiume, si innamorò di lei e la strinse in un dolce abbraccio. Perciò gli dei superiori (del cielo) stabilirono di punire il giovane, ed infusero nel duro animo di Narciso un nuovo desiderio: egli s'innamorò di se (stesso) e della propria bellezza. Si amarono teneramente e dalla loro unione nacque un figlio che fu chiamato Narciso. Eco e Narciso sono due immagini speculari, o due facce della stessa medaglia. L’artista è ritratto in ventiquattro tableaux vivant in bilico tra fotografia, pittura e performance, alla riscoperta del tempo allegorico e dell’immagine di sé e dell’altro. Eco e Narciso: un dialogo tra passato e presente By Giulia Chellini on 15 Giugno 2018 No Comment ROMA – Fino al 28 ottobre 2018 sarà possibile visitare Eco e Narciso. Siamo spiacenti si è verificato … Gli anni passarono e Narciso divenne un ragazzo meraviglioso. Tanto, tanto tempo fa, nell'antica Grecia, il dio dei fiumi, Cefiso, rapì la ninfa Liriope e dalla loro unione nacque Narciso. La voce di Eco è ancora lì e risponde a chi Recuperare il “filo della tradizione” e chiamare per nome la rinnovata memoria dell’antico è un invito che in questa sede viene accolto per indagare la mostra "Eco e Narciso. Siciliana, mamma, webwriter. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini. Waterhouse – Eco e Narciso Così Narciso s’era preso gioco di lei, giusto come aveva fatto con le altre ninfe nate dalle acque o dai monti e con le frotte di giovani che in passato aveva respinto, finché uno di loro, vittima del suo disprezzo, levando le mani al cielo aveva detto: «Che sia lui a innamorarsi e a dover far a meno dell’amato!». Narciso, en el sitio Iconos, de la Cátedra de Iconografía e Iconología de la . Dal 2011 doppiozero è uno spazio quotidiano di approfondimento con articoli anche in versione audio, ebook e un immenso archivio. Narciso restò per sempre giovane e bello, ma superbo e solitario. Il fatto di riconoscere alcune dinamiche psicologiche può determinare una maggior coscienza di noi stessi e di conseguenza una maggiore capacità di fare scelte più … Il suo corpo fu allora trasformato in un fiore dal profumo intenso. gratuito per tutti. La prima versione completa e dettagliata del mito di Narciso ed Eco è quella che compare nel terzo libro delle Metamorfosi, poema epico-mitologico del grande poeta latino Ovidio. L’esposizione, curata da Flaminia Gennari Santori e Bartolomeo Pietromarchi, nasce dalla collaborazione tra due musei romani dall’identità (e dall’appartenenza cronologica) distante. LA LEGGENDA DI ECO E NARCISO di butterflyvany (Medie Inferiori) scritto il 06.12.18 Un giorno Cefiso, il dio delle acque, rapì la ninfa Liriope. Narciso e la separazione Narciso si innamora della sua immagine riflessa e in quel momento si sdoppia , da uno diventa due. Narciso, invece, continuò la sua vita. Da quell’abbraccio nacque Narciso. Il mito, narrato da Ovidio nelle sue Metamorfosi, rappresenta due modi di intendere l’identità: quella assoluta di Narciso, che non conosce l’alterità, e quella di Eco che, all’opposto, esiste solo in funzione dell’altro. Narciso, tuttavia, la respinse in malo modo: era troppo bello per perdere tempo con una ninfa. Eco e Narciso sono due immagini speculari, o due facce della stessa medaglia. Narciso era il figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso. Gli dei, però, dopo aver assistito a tanto egoismo e a tanta indifferenza, decisero di punirlo. Un giorno, narciso stava inseguendo una cerva quando vide, tra la vegetazione, un laghetto cristallino. Esistono tante forme d’amore, l’amore di Eco non era ricambiato. Eco e Narciso, c.1804 di Joseph Mallord William Turner Eco e Narciso, c.1804 (Echo and Narcissus, c.1804) Joseph Mallord William Turner Eco perde corpo, si sveste della sua carne e diventa un tormento psichico privato e non più di coppia. Il progetto, molto coraggioso, è riuscito. Eco e Narciso è un dipinto del 1903 di John William Waterhouse, che Illustra l'episodio omonimo narrato dal poeta latino Publio Ovidio Nasone ne Le metamorfosi. Eco ripete «… darmi a te! Il fatto di riconoscere alcune dinamiche psicologiche può determinare una maggior coscienza di noi stessi e di conseguenza una maggiore capacità di fare scelte più … Si aggiungono, questa volta nelle sale del MAXXI, La Velata di Antonio Corradini e VB74 di Vanessa Beecroft, portandoci a riflettere sulla nudità tra grazia e peccato, incoscienza e coscienza. Eco e Narciso, c.1804 di Joseph Mallord William Turner Eco e Narciso, c.1804 (Echo and Narcissus, c.1804) Joseph Mallord William Turner Tutte le mattine la ninfa andava a fare il bagno in un fiume, finché un giorno, Cefiso, il dio delle acque che abitava in quel fiume, si innamorò di lei e la strinse in un dolce abbraccio. Siamo spiacenti si è verificato … Segue la bella sala ovale, tra il salone e il giardino, un tempo destinata a riunire i poeti e gli scrittori della cerchia dei Barberini, dove si incontrano il Narciso (1597-1599) di Caravaggio e l’opera di Giulio Paolini, Eco nel vuoto, realizzata per l’occasione. Ignorava tutte le ninfe e i giovinetti che si innamoravano di lui, anche la bella Eco, la più spensierata delle naiadi, che chiamandolo e chiamandolo, senza ottenere risposta, venne consumata dall’amore per lui, divenendo sola voce (da allora essa risponde ai viandanti ripetendo solo l’ultima sillaba delle loro parole). Recuperare il “filo della tradizione” e chiamare per nome la rinnovata memoria dell’antico è un invito che in questa sede viene accolto per indagare la mostra "Eco e Narciso. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini. Esistono tante forme d’amore, l’amore di Eco non era ricambiato. Di opera in opera, continua il dialogo tra moderno e contemporaneo, eco e narciso, mito e realtà, figure speculari, modelli sociali e di genere, ritratti e autoritratti – sorprendente l’accostamento tra il Papa e Mao di Yan Pei-Ming al ritratto di papa Urbano VIII di Gian Lorenzo Bernini – rivelando in ogni sala una cosa inaspettata, una malinconia, uno shock visivo, un’inquietudine. Eco e Narciso, 1790 è un libro di Enrico De Pascale pubblicato da Lubrina-LEB nella collana Arte: acquista su IBS a 14.25€! Narciso y Eco en Las metamorfosis, de Ovidio: Libro III, 339 - 510. La leggenda di Narciso ed Eco racconta la storia di due opposti, Narciso incapace di guardare al di là di sé stesso ed Eco incapace di aver cura di sé stessa. Eco è invece il messaggio comunicativo perenne, l’empatia, la voce, che non … La giovane Eco era innamorata di Narciso, un bellissimo ragazzo che amava la caccia, e, ancora piena di spavento, incominciò a chiamare il giovane sperando che accorresse in suo aiuto. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie nazionali Barberini Corsini, inaugurata il 18 Maggio a Palazzo Barberini a Roma. In un piccolo contributo c’è molto di più.Dona con: Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è grazie a te. Distrutta dall’amore, Eco non vuole più toccare cibo, finché la sua sostanza corporea svanisce e la ninfa diviene un’entità immateriale che fa solo sentire la voce ripetuta di chi ascolta. Νάρκισσος) Mitico figlio di Cefiso e della ninfa Liriope; insensibile all’amore, non ricambiò la travolgente passione di Eco, per cui fu punito dalla dea Nemesi che lo fece innamorare della propria immagine riflessa in una fonte; morì consumato da questa vana passione, trasformandosi nel fiore omonimo. Eco e Narciso Da Ovidio a Sigmund Freud 20 Eco e Narciso (1903), di John William Waterhouse «Che possa innamorarsi anche lui e non possedere chi ama!» Metamorfosi, Libro III, v. 405 • Narciso, figlio dell’azzurrina Lirìope e Se nel post precedente abbiamo conosciuto meglio la triste storia di Eco, oggi ci avvicineremo alla figura di Narciso, per guardare insieme a una diagnosi che ferisce, perché socialmente stigmatizzata a causa delle difficoltà relazionali che comporta e a causa degli orientamenti, spesso parziali, scelti dai sistemi diagnostici ufficiali. Da quel giorno Eco, affranta, continuò a seguire Narciso ovunque andasse: si accontentava di guardarlo. C’era una volta una ninfa bellissima, di nome Liriope. Eco è invece il messaggio comunicativo perenne, l’empatia, la voce, che non … La spietata indifferenza di Narciso verso l’infelice Eco, che per lui era morta d’amore, suscitò l’indignazione degli dei, e soprattutto di Nemesi, la dea della Eco lo chiamò per ore ed ore, ma Narciso non arrivava. Perciò gli dei superiori (del cielo) stabilirono di punire il giovane, ed infusero nel duro animo di Narciso un nuovo desiderio: egli s'innamorò di se (stesso) e della propria bellezza. Al tema, in una lettura poliedrica e cronologicamente trasversale, è dedicata la mostra Eco e Narciso. Narciso è la vista, Eco la voce. Del mito esiste una versione greca ed una latina. La storia dell’arte dei manuali ci insegna che, dal Cinquecento, ritratto e autoritratto si arricchiscono di aspetti interiori e che il secolo che affina l’osservazione della psiche è il Novecento. Clicca qui per stampare la scheda stampabile di Eco e Narciso. E Narciso parlò ancora ed Eco ripeté le sue parole e quando lui le disse di mostrarsi a lei venne naturale protendersi verso di lui, verso l’abbraccio che aveva tanto desiderato. Eco e Narciso (1903) di John William Waterhouse La metamorfosi di Narciso (1936-1937) di Salvador Dalì La punizione di Nemesi colpisce la superbia e l’arroganza nascoste sotto la bellezza superficiale di Narciso facendolo imbattere in uno specchio d’acqua … La prima versione completa e dettagliata del mito di Narciso ed Eco è quella che compare nel terzo libro delle Metamorfosi, poema epico-mitologico del grande poeta latino Ovidio. Eco ripete «… darmi a te! John William Waterhouse, Eco e Narciso (1903), Walker Art Gallery, Liverpool (Inghilterra) Eco era una ninfa dei boschi e la mitologia greca ci ha tramandato varie leggende su questa ninfa dal carattere dolce e dalla voce soave, che infondeva dolcezza al cuore di chi l’ascoltava. Specialista in crollo di librerie, appassionata di storie tanto da credere di viverne una ogni giorno. 26 relazioni. Narciso è la vista, Eco la voce. Eco e Narciso, 1790 è un libro di Enrico De Pascale pubblicato da Lubrina-LEB nella collana Arte: acquista su IBS a 14.25€! Liriope, che voleva proteggere Narciso, andò a consultare il famoso indovino Tiresia, che in passato aveva dato i suoi consigli a tanti grandi eroi e perfino alle divinità. Distrutta dall’amore, Eco non vuole più toccare cibo, finché la sua sostanza corporea svanisce e la ninfa diviene un’entità immateriale che fa solo sentire la voce ripetuta di chi ascolta. La voce di Eco è ancora lì e risponde a chi attraversa le montagne, nella speranza che un giorno anche Narciso le risponda. Las metamorfosis. Sono opposti ma, nello stesso tempo, hanno molte cose in comune. La giovane Eco era innamorata di Narciso, un bellissimo ragazzo che amava la caccia, e, ancora piena di spavento, incominciò a chiamare il giovane sperando che accorresse in suo aiuto. Tronfio per la bellezza del suo corpo, non considerava degne di soccorso le preghiere della sfortunata Eco. Eco cercò di farsi notare da Narciso ma ogni volta che faceva rumore per farsi notare lui si spaventava e chiedeva chi facesse quel rumore..Eco perciò rispondeva con le ultime due parole..Quando un giorno Narciso la vide e capì Parlo poco e sorrido molto. La mostra ci propone la riscoperta del luogo ma contemporaneamente delle opere stesse: la cronologia mista esorta a una lettura non pregiudiziale delle immagini, a un’indagine sugli sguardi, su somiglianze e differenze inaspettate, sulla retorica delle pose e dei gesti, spingendoci a riflettere su ciò che vediamo, ma anche su ciò che non vediamo (e che non per questo, come Eco, non c’è). Narciso (gr. E Narciso parlò ancora ed Eco ripeté le sue parole e quando lui le disse di mostrarsi a lei venne naturale protendersi verso di lui, verso l’abbraccio che aveva tanto desiderato. Specialista in crollo di librerie, appassionata di storie tanto da credere di viverne una ogni giorno. LA LEGGENDA DI ECO E NARCISO di butterflyvany (Medie Inferiori) scritto il 06.12.18 Un giorno Cefiso, il dio delle acque, rapì la ninfa Liriope. Eco cercò di farsi notare da Narciso ma ogni volta che faceva rumore per farsi notare lui si spaventava e chiedeva chi facesse quel rumore..Eco perciò rispondeva con le ultime due parole..Quando un giorno Narciso la vide e capì E ancora, di sala in sala, Markus Schinwald si confronta con Luca Giordano; i ritratti ‘astratti’ di Richard Serra guardano l’Enrico VIII di Hans Holbein e Stefano IV Colonna di Bronzino; il bellissimo Large Dessert di Kiki Smith si accorda con i pastelli di Rosalba Carriera e Benedetto Luti; la Maddalena di Piero di Cosimo e la Fornarina di Raffaello sono accostate all’opera abbagliante di Monica Bonvicini. Il pubblico che da oggi al 28 ottobre percorrerà le sale del palazzo avrà la possibilità di fare un vero e proprio viaggio tra ritratti e autoritratti, dal Rinascimento ai nostri giorni, nel contesto appena ristrutturato delle sale dedicate originariamente agli appartamenti dei cardinali della famiglia Barberini. Tutti i diritti riservati. Lì vide il suo viso, riflesso dall’acqua: era tanto bello che Narciso si innamorò della sua immagine riflessa. Per Alberti, il bellissimo giovane segna la propria fine come essere vivente nel momento in cui, guardando il proprio riflesso, riconosce se stesso in quanto immagine. Il mito di Eco e Narciso Adattamento a cura di: Alessia de Falco & Matteo Princivalle C’era una volta una ninfa bellissima, di nome Liriope. Sono opposti ma, nello stesso tempo, hanno molte cose in comune. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie nazionali Barberini Corsini, inaugurata il 18 Maggio a Palazzo Barberini a Roma. La leggenda di Eco e Narciso Nell'antica Grecia, in un giorno lontanissimo, Cefiso, il dio delle acque, rapì la ninfa Liriope. Tronfio per la bellezza del suo corpo, non considerava degne di soccorso le preghiere della sfortunata Eco. Tutte le mattine la ninfa andava a fare il bagno in un fiume, finché un giorno, Cefiso, il dio delle acque che abitava in quel fiume, si innamorò di lei e la strinse in un dolce abbraccio. Cosa accade allora se oggi si guardano ritratti e autoritratti dal Cinquecento ai nostri giorni in un contesto forte e connotato come quello di Palazzo Barberini? L’immagine è ovunque. Non solo: nel 1436, il grande umanista Leon Battista Alberti, vissuto all’epoca della Firenze dei Medici, nel suo De Pictura definisce Narciso “il vero scopritore della pittura … che altra cosa è il dipingere” – si domanda – “che abbracciare e pigliare con l’arte quella superficie del fonte?”. “Non devi preoccuparti per il tuo figlioletto” disse Tiresia alla madre “fintanto che non conoscerà se stesso, rimarrà un giovinetto meraviglioso e godrà di ottima salute”. Così, Eco svanì: di lei rimasero solo un pugno di ossa e la voce. Il ragazzo si innamorò di se stesso e rimase a guardarsi e a guardarsi finché, sporgendosi per toccare la propria immagine, perse l'equilibrio e cadde nell’acqua. Libro III: texto latino en Wikisource. Al tema, in una lettura poliedrica e cronologicamente trasversale, è dedicata la mostra Eco e Narciso. Narciso, che pure udiva il canto della ninfa, non le prestò attenzione e nemmeno una volta andò alla caverna a trovarla. DI BELISARIO RIGHI Eco e Narciso - Dipinto di John William Waterhouse - 1903 Narciso, dal greco Nárkissos è un personaggio appartenente alla mitologia greca, famoso per la sua bellezza, nato dalla ninfa Liriope e dal dio fluviale Cefiso, o secondo alcune fonti da Selene e da Endimione. Il giovane smontò dal cavallo e raggiunse la riva, per rinfrescarsi. Νάρκισσος) Mitico figlio di Cefiso e della ninfa Liriope; insensibile all’amore, non ricambiò la travolgente passione di Eco, per cui fu punito dalla dea Nemesi che lo fece innamorare della propria immagine riflessa in una fonte; morì consumato da questa vana passione, trasformandosi nel fiore omonimo. Waterhouse – Eco e Narciso Così Narciso s’era preso gioco di lei, giusto come aveva fatto con le altre ninfe nate dalle acque o dai monti e con le frotte di giovani che in passato aveva respinto, finché uno di loro, vittima del suo disprezzo, levando le mani al cielo aveva detto: «Che sia lui a innamorarsi e a dover far a meno dell’amato!». Eco e Narciso Da Ovidio a Sigmund Freud 20 Eco e Narciso (1903), di John William Waterhouse «Che possa innamorarsi anche lui e non possedere chi ama!» Metamorfosi, Libro III, v. 405 • Narciso, figlio dell’azzurrina Lirìope e Anche un solo euro per noi significa molto. Clicca qui per stampare questo disegno di Eco e Narciso. Si amarono teneramente e dalla loro unione nacque un figlio che fu chiamato Narciso. Siciliana, mamma, webwriter. di Stefano Arienti, lo slittamento percettivo tra l’immagine della nudità e dell’intimità dal privato al pubblico, oppure ci si sorprende di fronte alla ‘concettualità’ della Fornarina di Raffaello che, mostrando la donna, riesce a mostrare – in absentia – l’uomo, il pittore, unendo ritratto e autoritratto. Da quell’abbraccio nacque Occasione del progetto è stata la riapertura al pubblico di alcuni spazi del palazzo romano, fino ad oggi non accessibili ai visitatori, con una mostra temporanea che permettesse di lavorare sui ‘nuovi’ spazi e su un tema al di là delle cronologie convenzionali, per sondare il luogo e, anche, tentare un’esplorazione delle categorie della storia dell’arte. Col passare del tempo, però, si è fatta sempre più debole e oggi riesce a ripetere solo le ultime sillabe delle parole dei viandanti. doppiozero che è – e sarà sempre – Siga a gente no Twitter www.twitter.com/temperodragNo Instagram também www.instagram.com/temperodragCurta a Fan Page www.facebook.com/temperodrag Il percorso inizia sotto la magnifica volta di Pietro Da Cortona, luogo di massima rappresentanza del palazzo, ritratto allegorico dell’unione del potere spirituale e di quello temporale nella famiglia Barberini, strumento della Divina Provvidenza, dove il visitatore si confronta con Le Ore (1975) di Luigi Ontani, montato per l’occasione in una struttura semicircolare. Gli anni passarono e Narciso divenne un ragazzo meraviglioso. Del mito esiste una versione greca ed una latina. Da quel momento, si recò ogni mattina a far visita a se stesso nello stagno, convinto di vedere una qualche divinità delle acque: la fissava per ore, immobile, finché un giorno si allungò sull’acqua per accarezzare quel viso e perse l’equilibrio, cadendo in acqua. … darmi a te!». Adattamento a cura di: Alessia de Falco & Matteo Princivalle. Il giovane è chiuso nei suoi muri egotisti: è incapace di comunicare, è privo degli strumenti che prescindono la comunicazione universale. Accade che si aprano suggestioni inaspettate. Eco e Narciso (1903) di John William Waterhouse La metamorfosi di Narciso (1936-1937) di Salvador Dalì La punizione di Nemesi colpisce la superbia e l’arroganza nascoste sotto la bellezza superficiale di Narciso facendolo imbattere in uno specchio d’acqua … Risulta evidente, ad esempio, nell’accostamento tra Il Nudo femminile di schiena di Pierre Subleyras e i nudi SBQR, netnud, etc. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie nazionali Barberini Corsini, I francobolli di Elisabetta Di Maggio e Flavio Favelli, Campi e canti: coltivare la terra e la poesia, Venki Ramakrishnan, peripezie di un premio Nobel. Insomma, il moderno incontra il contemporaneo nella performatività delle immagini, nella nostra performatività davanti alle immagini e nell’architettura delle sale e degli spazi del palazzo. Il mito di Eco e Narciso ci aiuta a descrivere e riflettere su un tipo di rapporto di coppia che può presentarsi nella nostra vita. Così, Eco svanì: di lei rimasero solo un pugno di ossa e la voce. In ogni caso, chiunque sia stato a invocare la vendetta di Eros su Narciso, la sua fine è … Eco perde corpo, si sveste della sua carne e diventa un tormento psichico privato e non più di coppia. La leggenda di Narciso ed Eco racconta la storia di due opposti, Narciso incapace di guardare al di là di sé stesso ed Eco incapace di aver cura di sé stessa. Paolini interpreta il mito di Eco assente, o comunque invisibile, nella tela di Caravaggio e ne paragona il destino a quello di Narciso: entrambi fatalmente attratti da un’immagine. La spietata indifferenza di Narciso verso l’infelice Eco, che per lui era morta d’amore, suscitò l’indignazione degli dei, e soprattutto di Nemesi, la dea della Egli era particolarmente bello e pieno di pretendenti che però egli respingeva fino a farli arrendere. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie nazionali Barberini Corsini, inaugurata il 18 Maggio a Palazzo Barberini a Roma. Il mito di Eco e Narciso ci aiuta a descrivere e riflettere su un tipo di rapporto di coppia che può presentarsi nella nostra vita. Al tema, in una lettura poliedrica e cronologicamente trasversale, è dedicata la mostra Eco e Narciso. E così fu. DI BELISARIO RIGHI Eco e Narciso - Dipinto di John William Waterhouse - 1903 Narciso, dal greco Nárkissos è un personaggio appartenente alla mitologia greca, famoso per la sua bellezza, nato dalla ninfa Liriope e dal dio fluviale Cefiso, o secondo alcune fonti da Selene e da Endimione.