Vi erano stretti rapporti anche tra le due rispettive famiglie, e in particolare tra l’AMADIO e la madre di ESPOSTI, quest’ultima deceduta ne 1996. Ma tu, verme della terra, tu vuoi far giustizia!". Qui il riassunto e il commento. La coscienza umana è colei che, in quanto creatrice di civiltà, è in grado di ritualizzare il non senso e quindi di scrivere le regole di un rito che, in quanto tale, si contrappone al dominio delle pulsioni, al dominio della barbarie, alla violenza bruta della natura, e questa civiltà può trovare fondamento e forza solo in una prospettiva religiosa per Manzoni, ma una prospettiva religiosa in cui la fede in Dio – come avrà modo di osservare Manzoni in conclusione del romanzo, attraverso le apparentemente semplici parole di Lucia – una visione provvidenzialistica estremamente problematica, in quanto il miracolo, che può alimentare la fede in Dio, non è mai ciò che la realtà pone davanti allo sguardo dell’uomo. sto celebre episodio ha il ritmo di un verso, e tutta la pagina ha un andamento di una lirica dolce e angosciata»; Caccia, op. Né la teneva a giacere, ma sorretta, a sedere sur un braccio, col petto appoggiato al petto, come se fosse stata viva; se non che una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata gravezza, e il capo posava sull'omero della madre, con un abbandono piú forte del sonno: della madre, ché, se anche la somiglianza de' volti non n'avesse fatto fede, l'avrebbe detto chiaramente quello de' due ch'esprimeva ancora un sentimento. La coscienza umana, in quanto creatrice di civiltà, è in grado di opporsi al dominio delle pulsioni e delle barbarie. Le ultime parole della madre di Cecilia sono emblematiche di questo concetto: "Voi, disse, passando di qui verso sera, salirete a prendere anche me, e non me sola". Come ha osservato lo studioso Raimondi, il romanzo di Manzoni è un romanzo senza idillio perché in realtà la problematicità dell’esistere rimane intera, le differenze sociali dopo il caos e lo sconvolgimento della peste permangono. D’altra parte, non è un caso che, quando la volontà umana cerca di contrapporsi alle vicende, essa non soltanto è destinata alla sconfitta, ma spesso è anzi di intralcio a se stessa, basti pensare ai tentativi che Renzo fa per sposare Lucia, dopo che gli è stato impedito, e che non porteranno a nulla, quindi basti pensare al fatto che sia la reazione di Renzo sia la passività di Lucia costituiscono comunque risposte insufficienti. Calendario Juve 2021. Il mistero della Provvidenza trova un significato nella risposta della coscienza dell'uomo. Infatti, dopo che il monatto porta via Cecilia, ecco che il narratore torna sulla madre e sulle ultime parole che la madre pronuncia, dopo aver compiuto le sue tristi esequie. Un atteggiamento di fredda e composta determinazione, quello della madre di Cecilia, simile alla Madonna ai piedi della croce che con la sua presenza riempie di umanità l’estremo sacrificio del Figlio; una morte che non è più l’estrema negazione dell’uomo ma la consapevole attestazione dell’umano. Non dimentichiamoci che proprio in queste pagine – precisamente nel capitolo 35 – quando Padre Cristoforo parlerà della peste, parlando con Renzo e scagliandosi contro la sua volontà di vendetta nei confronti di Don Rodrigo, Padre Cristoforo dirà: "Guarda chi è Colui che castiga! Cecilia (la poesia) Si trova, dicevamo in questo capitolo 34, dopo pagine e pagine di eventi e di quant’altro penna umana abbia mai saputo raccogliere in un sol libro, il secondo vero e grande momento di pura poesia di Manzoni dopo il celebre “addio ai monti” che chiudeva il capitolo 8. Colui che flagella e che perdona! D’altra parte, Manzoni – come abbiamo in precedenza sottolineato – vede agostinianamente negli abissi del cuore umano inscritta la legge di Dio e quindi è solo indagando nel guazzabuglio del cuore umano che si possono comprendere le supreme verità della fede: Dio agisce nel cuore e infatti “La madre di Cecilia” rappresenta proprio l’estrinsecazione della presenza di Dio nel cuore e quindi la reazione dell’uomo, la reazione che si esprime nella volontà di rifiutare il caos e di contrapporre il sigillo umano che, nella sua pienezza, è sigillo di Dio. Portava essa in collo una bambina di forse nov'anni, morta; ma tutta ben accomodata, co' capelli divisi sulla fronte, con un vestito bianchissimo, come se quelle mani l'avessero adornata per una festa promessa da tanto tempo, e data per premio. Lettura e analisi del brano sulla madre di Cecilia, tratto dal capitolo XXXIV dei "Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, a cura di Alessandro Mazzini. Capitolo 3 – Lucia e Agnese parlano con la monaca di Monza. With a personal account, you can read up to 100 articles each month for free. JSTOR is part of ITHAKA, a not-for-profit organization helping the academic community use digital technologies to preserve the scholarly record and to advance research and teaching in sustainable ways. Il Manzoni doveva avere presente la pagina federiciana, quando stese la scena della madre di Cecilia. Spiega con parole tue la similitudine usata dall'autore verso la fine del brano. Ritratto della nostra società alle soglie del new normal. Prosegue poi il passo: Ma non era il solo suo aspetto che, tra tante miserie, la indicasse così particolarmente alla pietà, e ravvivasse per lei quel sentimento ormai stracco e ammortito ne' cuori. È uno dei più commoventi di tutto il romanzo. All Rights Reserved. Qui il riassunto e il commento. Tom Ford online store europe. Quando non voleste dire," aggiunse, soavemente sorridendo, "che il mio sproposito sia stato quello di volervi bene e di promettermi a voi.". Alla fine, quindi, la fede in Dio non è una risposta che risolve, semmai si configura pascalianamente come una sorta di scommessa ed è significativo, appunto, che a Lucia, alla semplice Lucia si affidi il “sugo della storia”, come lo chiama l’autore. Per la data speciale non potevano mancare degli auguri speciali. Quando: una mattina di fine agosto 1630. 5). La peste è, in qualche modo, misteriosa, abissale espressione della provvidenza di Dio. ... "Essendole morta sotto gli occhi la bambina di nove anni, la madre non volle che le fosse toccata dai monatti: “Voi, disse, passando di qui verso sera, salirete a prendere anche me”.