Lei infatti non sale in soffitta per portare o prendere delle cose. Ha scritto poi altri due romanzi, entrambi inediti (L’URLO BIANCO e NEILA, quest’ultimo corredato dalla prefazione di Alda Teodorani). Com’è buio qui dentro. Succede che un sogno, uno solo, magari un sogno fatto da bambino, ci resti dentro per anni, a volte per sempre. Certe cose non necessitano di repliche: le troppe parole ne rubano la magia immanente. La soffitta infestata, una terrificante esperienza paranormale La soffitta nascondeva un terrificante segreto, quando tutto sembrava normale iniziarono i rumori, le ombre, il pianto di un bambino … La soffitta in casa di un mio amico era infestata dai fantasmi. Quel treno aveva caricato sulla sua locomotiva un impiegato di quarantatré anni, per trasportarlo lungo un fugace viaggio nel passato. «Arrivo, sto scendendo!» Premessa:questo vuole essere un racconto semiserio, quindi siete pregati di non postare messaggi come "Dov'è che si ride? Mi sembra anche di averla vista l’altra sera. Dabbasso si levò intanto una voce. Un racconto da Shenzhen. La sua. Certe cose si avvalgono di una semantica che ripudia suoni e fiato. Sulla soglia di pietra grezza, l’odore lo paralizzò. Registrati on line.----- Tiziano pigiò lo scatolone contro la grata di una finestra a bocca di lupo. Viene dal fondo della soffitta. Sulla soglia di pietra grezza, l'odore lo paralizzò. Vera Mamma e papà non vogliono che vada in soffitta per paura che mi faccia male, il nonno invece è fiducioso ed è sicuro che io possa trovarci qualcosa di magico. Era sicura che il marito non si sarebbe staccato dalla piastrella di gres su cui sostava. Ragione e concretezza si erano appisolate nella culla di un istinto ancestrale, mentre la postura innaturale che contorceva quel corpo risultò lieve. «quello nvece era l’attrezzo del mi ba…l’tu bisnonno!» rispose fiero il nonno. Il tono di un bambino che, pur senza comprendere, percepisce di chi possa fidarsi. Guarda questo specchio scheggiato di rabbia. Non ricordo, di certo ci sono da sempre. Saranno eliminate dallo Staff le recensioni se saranno: offensive, volgari, chiacchiere e (se scritte da visitatori) presunte autorecensioni dell'autore o banali "bello, mi è piaciuto". Conosco tutto di questa famiglia perché dalla soffitta si sente quando parlano, ma non so in che mondo vivono. Cosa sono questi passi? Solo gli occhi erano spalancati. Incrociò le gambe e si appallottolò accanto allo scatolone. Un viaggio senza miele sulle labbra: perché ogni dolcezza di ieri, prima o poi, muta in amarezza. Di certo se non mi aprono dall’esterno non posso uscire, potrei urlare, ma poi? Il presente documento fornisce informazioni sull'uso dei cookie e di tecnologie similari, su come sono utilizzati dal sito e su come gestirli. Qualcuno sta salendo le scale, devo nascondermi dentro lo scatolone. THe iNCIPIT è la prima piattaforma italiana di racconti interattivi online, Sotto lo sguardo della moglie, Tiziano esplorava con moto circolare il salotto spettrale: la tv spenta, le tende tirate in odio all’invadenza dei raggi solari. Ho paura. Chissà cosa c’è al di là di quella porta? Niente paura, se la sa cavare bene anche da sola! interviene il nonno…. Perché non è la speranza che ci permette di sopravvivere, ma la capacità di ignorare l’impossibilità di proteggere gli affetti più cari; il negare a se stessi che ogni bene dell’uomo è condannato al deterioramento per l’azione del tempo, al transito, quindi alla fine. Vera è una bambina curiosa e la soffitta di casa rappresenta per lei un mondo nuovo e proibito. Ignora, I RICORDI DI UN PRINCIPE (3) di Sebastiano Ferla, COSE D’ALTRI TEMPI (5) di Daniela Trombetta, I RICORDI DI UN PRINCIPE (2) di Sebastiano Ferla. Cos’è stato quel rumore? Un sogno, un racconto. e il suo racconto “La Manicure” è finito nell’antologia del portale Letteratura Horror (50 scheggie di paura) Da gennaio 2012 è Affiliate Member della Horror Writers Association. Ho paura di quello che potrebbe esserci oltre quella porta. dove a tenere le redini della trama sono i lettori, a metà tra gioco e narrativa. Questa soffitta è casa mia, ma di certo non posso restarmene qui per sempre. La felicità galoppante del gioco che veicola un sogno di cui non si conoscono né la genesi né l’impatto che potrebbe avere con il muro del reale. La bugia era commiserevole, e gli occhi castani di Lara si dissolsero sul tappeto a losanghe. Grazie per il tuo voto e il tuo commento. Genere del racconto: Horror È sicura che tra le ombre polverose si annidi qualcosa di magico. Lo scatolone… Nota : le recensioni e i commenti devono essere lunghi almeno 30 battute e devono riguardare il contenuto dell'opera, meglio se critiche, costruttive e collaborative. «Mamma, mamma, mamma!» gridò. Poi è così buio, come potrebbero vedermi? Il tempo che stiamo vivendo, scandito da restrizioni ed incertezze, ha segnato profondamente la nostra vita. bella storia, ma voglio vedere che fa il nonno…vebbè, dai, magarin sta in ferie pure lui adesso, ma poi da lunedì si ricomincia… Plasmò la testa di riccioli bianchi in cui si imbrigliavano le dita; sentì l’acqua di Colonia sulla pelle stanca, solcata dagli anni, il sapone di Marsiglia misto al mughetto che effondeva dal seno. «Ti aspetto là.» La Soffitta 2020; Il Centro; Chi siamo; Archivio; Locations Apri sottomenù. Che bravo Antonio… ops… perdonami… ho riportato tutto in perfetta parità! Lo so che mamma e papà non vogliono che vada a curiosare di sopra, ma secondo me c’è qualcosa. Riuscirà Vera a scoprire il mistero della soffitta e a salvare la sua famiglia? Anche la sua voce sarebbe stata ostinata e strozzata, al pari di quella che era sicuro di aver sentito. «Scusami» disse, giunto in fondo all’ultima rampa. Se nella parte conclusiva gli autori seguono una forma fumettistica abbastanza classica, tutta la prima metà suona più come un racconto illustrato o, meglio ancora, una serie di “immagini commentate”.Gli inquietanti disegni di Squaz fanno da contraltare grafico al secco monologo del protagonista Attese un istante e poi prese a massaggiare la poltrona: ne accarezzò lo schienale con un movimento plastico e voluttuoso, cesellato da una tenera abitudine. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Di cosa stavo parlando? Ad esempio la cura dei personaggi, è inevitabile che ti affezioni a qualcuno di loro e che ne odi altri. Non può succedere tutto subito no? Ogni tanto qualcuno viene a trovarmi, resta poco e io riesco sempre a non farmi vedere. Tutto l’appartamento prende un odore particolare quando piove. LA SOFFITTA Non sapeva se si sarebbe affacciata quella sensazione, dolce nella sua originalità, ma ingannevole; né per quanto si sarebbe conservata. Il presente sito web utilizza cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l'esperienza di uso delle applicazioni online. Un sorriso triste gli ammorbidì le fattezze che lo stato di tensione aveva addensato. «Certo, vedrai che è proprio così.» Devo scoprirlo, ma come? Le mani emersero dall’abisso di cartone con una locomotiva rossa, due vagoni celesti, ruote e assali verdi. Alle pagine 50-51 hai imparato a riconoscere le 3 parti in cui un racconto può essere diviso: sfondo, sviluppo, conclusione. Speriamo solo che questa porta, come al solito, non faccia quel brutto rumore di ferro. Questa è la verità. Sbrigati a scrivere il secondo episodio! Tiziano annuì, distante, distratto. Non ci sarebbero stati rumori ostili, né in entrata né in uscita: era ciò che desiderava, che aveva sempre desiderato. La grande vetrata del soggiorno è percorsa da torrenti di acqua. Devo scoprire cosa c’è in soffitta. Menu. Il nonno o mamma e papà? «Mamma, mamma!» si esasperò. Sono sempre in soffitta al buio e qualche volta delle ombre si aggirano furtive intorno a me. È sicura che tra le ombre polverose si annidi qualcosa di magico. Papà dice che un giorno o l’altro la cambierà con una più potente. Quella vita che regala per poi rivendicare il dono. L’elettricità tesa e tenace di Tiziano schiacciava ogni sollecitazione ambientale e fisica: anestetizzava dolori e avrebbe tacitato rumori. Non sapeva se si sarebbe affacciata quella sensazione, dolce nella sua originalità, ma ingannevole; né per quanto si sarebbe conservata. Oggetti di storie, scoperte e riscoperte dal mondo del riuso e del modernariato. Vabbè diamo il tempo a qualcun’altro di esprimere la sua preferenza . Antonio Ferrara nasce a Napoli l’otto settembre del 1976. Gocce di gioia o di pianto? . Tiziano ne leccò il miele, raccogliendolo dalla superficie delle labbra, mentre le dita intirizzite solcavano la maniglia. Amo tantissimo leggere e mi piacerebbe vendere i libri che ho già letto. Ah, la luce. Racconto di Natale. Lara gli esaminò i pantaloni, che erano impolverati solo all’altezza dei glutei; salì poi con lo sguardo per studiare il viso che aveva davanti: stropicciato e dalla barba incolta, ma senza traccia di sporco; così come le mani, mosse da un tremore discontinuo. E il cuore era una mitragliatrice spianata sullo sterno. Nel 2011 il suo Racconto “Il Frutto del Credo” é stato selezionato dalla CIESSE Edizioni per l’antologia “Favole della Mezzanotte” e “3540″ per l’antologia Italian Noir. Mi piacerebbe uscirne fuori. «Avevo la testa infilata in un baule.» Un treno di legno. Quando, minuti a seguire, Tiziano sollevò le palpebre, le guance erano bagnate. < La storia che mi raccontò Pinocchio nella soffitta di mio zio mi è rimasta impressa come uno di quei sogni che non ci lasciano, e che ogni tanto tanto ricordiamo a sprazzi, come se avessero un significato recondito, tutto da decifrare. Curiosa curiosissima! lei si chiamava Rosy come la nonna gallina era però un’ Ochetta molto disubbidiente le avevano sempre proibito di non salire su in soffitta al piano di sopra della vecchia casetta perché, era molto pericolosa. Ciao «Intanto porto in macchina queste cose» disse Lara, captando il bisogno implicito del marito, estraneo a se stesso in quella porzione non casuale della stanza. La soffitta è un luogo desolato e freddo, pieno di ragnatele e polvere. Quindi facciamo intervenire il nonno , Grazie per le preferenze, ora siamo al punto di partenza… Cosa facciamo? Sono sicura che in quegli scatoloni nel buio c’è la magia di cui mi ha parlato il nonno…, 06/07/2013 by Antonio Gli occhi erano blindati nelle geometrie aeree del treno: le corse sfreccianti e fumose di carbone su binari affondati nei prati, per stazioni parate a festa, con pensiline lucide e facciate dall’intonaco cachi. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni Accetto. Categoria: Racconto Ivan. Nella luce fioca e tremula da quaranta watt, le mani frugarono alla rinfusa per pochi secondi, palpando forme e consistenze delle cianfrusaglie. essendo era molto vecchia la casa. Non ripeté l’invito. Ma quando ti inoltri nel racconto ti accorgi che in realtà è una storia a sé molto ben strutturata. L’altra sera ero perfino riuscita ad arrivare alla porta, ma quando mi stavo per affacciare, la porta è stata sbatacchiata e chiusa. suspance!! Dino Buzzati, In soffitta (racconto) Posted on 23 maggio 2018 La scrittura di Buzzati, che spesso manipola l’ordito del reale per insinuavi presenze e ambienti paralleli, compie in questo racconto un sottile slittamento trasformando una vecchia derelitta nella strega cattiva delle fiabe: il … … Quindi, in un crescendo impercettibile, si illuminò. Sulle labbra le lacrime hanno tutte lo stesso sapore. Inizio ad annoiarmi. Bell’incipit.. ti seguo .-), Io invece vorrei che succedesse qualcosa che fa scappare Vera , molto carino! Infilò la ripida scala che lo avrebbe accompagnato con i suoi scricchiolii fino all’ingresso quadrato del piano nobile. Tiziano ne leccò il miele, raccogliendolo dalla superficie delle labbra, mentre le dita intirizzite solcavano la maniglia. 21 Comments, Devi effettuare il log in per aggiungere un commento, Ciao, Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi per e-mail. "o simili. Facebook; Linkedin; Twitter; Invia ad un amico; Wandering Baishizhou. La distanza e l’isolamento, giustamente imposti, hanno fatto emergere la forza assoluta della relazione e della condivisione, ancor di più in un periodo di festa come il Natale, tempo di amore e calore. Opinioni non richieste; Racconto; Poesia; Diario; Su di me. Tiziano ricacciò locomotiva e vagoni nell’abisso e si condusse verso la soglia. 16 aprile 2017 thylacineforfree Lascia un commento. La soffitta era soffocata dal silenzio. Varia anche da stanza a stanza. Qualcuno sta arrivando. Riuscirà Vera a scoprire il mistero della soffitta e a salvare la sua famiglia? Vera è una bambina curiosa e la soffitta di casa rappresenta per lei un mondo nuovo e proibito. Vecchi mobili, giocattoli di bambini ormai cresciuti, vestiti protetti da sacchi di plastica, una culla di legno e ogni oggetto che sembrava di troppo ma da cui allo stesso tempo era difficile separarsi. Mi disse che in questi luoghi si nascondono cose dimenticate dal tempo e dagli anni. Il Maresciallo Virzì e lo strano caso delle biciclette smontate. Sono convinta che dentro questo scatolone lei non può vedermi. Leggi gli episodi, vota, commenta e cambia la storia insieme agli autori! Vera è una bambina curiosa e la soffitta di casa rappresenta per lei un mondo nuovo e proibito. Un racconto da Shenzhen. Lì è sempre buio e c’è solo una lampadina vicino la porta che non riesce mai a illuminare tutti gli angoli della soffitta. O iniziare a distruggerlo. Pagina dedicata agli appassionati di miti e leggende del vecchio mondo e non solo. «Ciao mamma.» Il romanzo è stato finalista al concorso Stephen King Horror IT. Ma nessuno rispose alla sua accorata rassicurazione. 70 talking about this. La soffitta faceva parte di un grande appartamento: lassù andava a finire tutto quello che non veniva utilizzato in casa. E non dimenticare che tutti possono iniziare a scrivere un racconto interattivo, anche tu. Tiziano ne leccò il miele, raccogliendo-lo dalla superficie delle labbra, mentre le dita intirizzite solcavano la maniglia. «Non ho trovato niente» si difese Tiziano. Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment. La struttura narrativa del racconto: il culmine Approfondiamo la struttura narrativa del racconto. La spinta propulsiva di abbracciarlo non sarebbe stata un atto d’amore, ma un’affermazione effimera della sua superiorità emotiva, buona solo a infliggere umiliazioni. Non c’era più. mi piace! Vi si avvicinò felpato e cauto, sfidando l’inclinazione di una delle falde del tetto, che aumentava progressivamente compromettendogli il passaggio. Pianse, Tiziano, stavolta senza contenimento; mentre il cielo, oltre gli spiragli delle tende, si imbronciava tra i brontolii del vento, abbrutendo il pomeriggio. Tastò l’assemblaggio dozzinale di quei miseri pezzi di pioppo slavati dall’usura; quindi portò il giocattolo al suo petto in un atto di possesso geloso: un’orgogliosa esclusività che gli faceva mormorare a denti stretti: «È il mio treno». Da li posso osservare attraverso il cartone lacerato senza essere vista. Uscì dalla casa. «No, non lo è, tesoro.» Sarei invece oltremodo felice di leggere i vostri commenti e le vostre critiche(in particolare quelli di Lord Skorp's, Mvesim e compagnia cantante). Perché il nonno dovrebbe dirmi le bugie? L’addio di Tiziano ebbe la colloquiale leggerezza di un arrivederci, frettoloso e autoconservativo: il tepore mistificante di un’eternità raggiungibile. Ecco l’interruttore. Tiziano rimase accosciato sotto la falda, curvo e rattrappito; mentre il bulbo della lampadina a incandescenza, agitato dagli spifferi, tintinnava contro il telaio del lucernario. Attualmente detiene tutti i diritti dell’opera. Ma come ci sono arrivata? Ho vissuto questa orribile esperienza e ve la racconto. Quando arrivano mi rannicchio verso l’angolo più lontano di questa soffitta. Le falangi continuavano ad artigliare le estremità del treno come se volessero marchiarlo, personalizzarlo. «Probabilmente è tutto stipato in garage.» Arrivano direttamente dai buchi della vecchia grondaia, scendono sui vetri inclinati, attraversano la terrazza e si riversano sui tetti delle case di sotto, per poi finire chissà dove. Cliccando sul pulsante di registrazione dichiari di essere d'accordo con i Termini d'uso (Copyright & Disclaimer) e le Condizioni di Privacy di THe iNCIPIT. La Pazza in Soffitta. Ma anche se non fosse stato così, non sarebbe cambiato niente. Silenzio, ancora. Si chiama Vera, lo so perché sento spesso chiamarla dai genitori. La rotazione delle pupille molli su quelle penombre fu lentissima: una stilettata per ognuno dei centottanta gradi dell’angolo piatto delle reminiscenze. Il silenzio lo stava colpendo più dell’abbandono, alimentando quell’assenza che si rifiutava di accettare. Attualmente lavora su due romanzi e una raccolta di racconti ed è il fautore del Premio Francis Marion Crawford per la letteratura di genere Horror. Ecco, un altro poco, ecco. LA SOFFITTA di Stefano Giraldi Ceneda Non sapeva se si sarebbe affacciata quella sensazione, dolce nella sua originalità, ma ingannevole; né per quanto si sarebbe conservata. Era il caso di sussurrare, solo sussurrare, perché stava svolgendosi un patto a due che nessuno avrebbe dovuto scoprire. Prima che accadesse l’irreparabile, si rifugiò dietro un sorriso di congedo e guadagnò rapida l’uscita. Sono giorni che nessuno la apre, neanche la bambina viene più qui sopra. Me ne sono tornata a giocare con le ombre. Davide, Voto per far intervenire il nonno.. Sono curiosa di sapere cosa dirà.. Nella pace irreale del salotto, i centrini all’uncinetto, i quadri naïf e il mobilio tutto erano assordati dalle cornici di peltro. "La soffitta - Roberto". Imprigionata in una di queste, una fotografia dai colori saturi ritraeva una donna di mezza età, il sorriso fragoroso, instancabile, e un uomo poco più maturo, longilineo, dallo sguardo fiero. Spense la luce; poi, tutto il resto. Succede che un sogno, uno solo, magari un sogno fatto da bambino, ci resti dentro per anni, a volte per sempre. Ai loro piedi, un buffo frugoletto di cinque anni: salopette blu, calze bianche nei sandali di cuoio. Perché la casa dove si è nati e cresciuti rimane l’unica: per l’intensità delle singole emozioni accudite e coltivate, scavalca tutte le altre case che sono seguite e quelle che seguiranno. Lei viene perché credo che mi abbia visto. Ah, quelli poi, salgono qui sopra e fanno sempre una gran confusione o portano altra roba vecchia che si riempie di polvere. < La storia che mi raccontò Pinocchio nella soffitta di mio zio mi è rimasta impressa come uno di quei sogni che non ci lasciano, e che ogni tanto tanto ricordiamo a sprazzi, come se avessero un significato recondito, tutto da decifrare. Sono sempre stata in questo posto, non ho mai avuto l’esigenza di proiettarmi al di fuori. Vera Ha poi pubblicato il racconto “Lucilla” liberamente ispirato da un’illustrazione della designer Sara Staffelli, nell’antologia Storie Fantastiche. Il viso aveva perso l’ingenua agitazione sulla pelle liscia, per assorbire il disincanto distillato dalla consapevolezza di quanto siano barbare le poche certezze della vita. Ogni obiezione era superflua. Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Prenotazione obbligatoria per l'evento in presenza. Racconto per il concorso "Horror T-Shirt", 2004 - edizione 1. Contattatemi; Home "Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte" – Khalil Gibran. La voce di una donna in pena per lui e che per lui non avrebbe esitato a sacrificare la vita stessa. Mi ricordo l’estate scorsa quando il nonno mi prese in braccio e mi raccontò dei posti magici. Era ostinata, strozzata: doveva essere cresciuta di almeno un’ottava da quando aveva preso a percuotere l’aria. Le mani torturavano l’imbottitura di ovatta sintetica sotto la scorza di ciniglia; ma erano carne increspata e tendini sfibrati e muscoli fiacchi gravati da più di ottantacinque primavere: la presenza agognata di un corpo che si era smaterializzato per adagiarsi inesorabile nel ricordo. Riuscirà Vera a scoprire il mistero della soffitta e a salvare la sua famiglia? Conosco solo le loro voci e le loro fattezze, nient’altro. La voce, incrostata di catrame e rimpianti, si arrampicava in una giustificazione non richiesta. Si asciugò le lacrime e si incamminò verso la moglie, che lo controllava apprensiva dall’abitacolo dell’auto. Papà mi ha detto che ci sono solo cose vecchie e rotte, ma io non ci credo, lo dice solo per non farmi andare in soffitta. Chi ha ragione? Affrancò lo scatolone dall’assedio di sgabelli e sedie scheggiati e ne scostò i lembi. THe iNCIPIT è la prima piattaforma italiana di racconti interattivi online, dove a tenere le redini della trama sono i lettori, a metà tra gioco e narrativa. «Mamma, mamma!» Il cielo di un’infanzia felice che si era srotolato di nuovo dallo scatolone deformato di una soffitta umida. Registrati per votare, commentare e cambiare il corso della storia insieme agli autori e tutta la community! In un angolo della soffitta c’erano alcuni piccoli oggetti che Matteo non aveva mai visto e, imponente fra di loro, un treppiedi di legno tarlato come il baule, era un arnese da ciabattino. Leggi le prime pagine de La soffitta. «È un problema se continuiamo nei prossimi giorni a cercare?» Si era avventato sulle sue narici e si presentava disomogeneo, addizionato: combinava muffa fiorita, mobili tarlati, resine e polvere; e il sentore complessivo era l’essenza stantia di un luogo in decadenza stagnante. E che sembrava insistere. Un sinistro rumore di piedi che salgono le scale, il legno che scricchiola. 12 persone sono state qui. Dopo che i polmoni avevano ripreso a scambiare aria, Tiziano focalizzò uno scatolone dall’aspetto anonimo, deformato dall’umidità, che era incastrato sul fondo della soffitta. Qui tutto è pieno di polvere, persino l’oblò in alto alla parete dove nelle giornate più soleggiate entra la luce. Qualche volta però sono curiosa, è successo proprio l’altra sera quando una bambina ha fatto capolino dentro la soffitta. È sicura che tra le ombre polverose si annidi qualcosa di magico. Loro non sanno nemmeno che io esista. Il tono era segreto, flautato. I miei stanno dormendo, devo salirci ora se voglio scoprire le magie della soffitta, ma che paura però. Il posto più magico che possa esistere è la soffitta. La mamma non c’era. Lascia un commento | Tag: antonio ferrara, brivido, decidi, horror, la soffitta, paura, racconto a puntate, racconto di antonio ferrara, scrittore, storia, storia a puntate, the incipit, vota | Pubblicato in: Racconti. Molti suoi racconti sono pubblicati su e-book (Doppio Incubo e Fiabe Striscianti) e portali come La Tela Nera e Scheletri. Disse: «Faccio un ultimo giro per vedere se c’è quello che mi serve nei cassetti della scrivania, al piano di sopra». Finalmente solo, guardò il vano della porta che immetteva nella cucina. Durante la visita, della durata di 2/3 ore, il titolare illustrerà ogni luogo ed ogni attività : il racconto della vita contadina di un tempo e la visita all’intera casa, dalle stalle per gli animali, alla grande cucina con focolare, alla soffitta dove si continua l’arte del Vinosanto. Ha scritto tre romanzi tra cui “Gli Occhi del Male”, pubblicato nel 2002 con la Prospettiva Editrice. Direi che è ancora troppo presto per un incontro tra le due protagoniste, quindi facciamo scappare Vera sul più bello. I genitori di Vera fanno sempre attenzione a chiudere bene la porta, Vera ogni tanto se ne dimentica. Mamma continua a dirmi che é pericoloso e che non ci devo andare, ma perché? Spazi; Gallery; Agenda Tu sei qui: Home / Agenda / Wandering Baishizhou. Tiziano tamponò le lacrime e rallentò l’andatura. E' successo altre volte. Sottoscrizione Email. La soffitta è un racconto di Stefano Giraldi Ceneda. Teatro Comunale di Bologna Fondazione, DAMSLab, La Soffitta, Comune di Bologna, Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco”, Associazione Almae Matris Alumni. Gli occhi si rimpicciolirono piano piano, diluendo la loro espressione allarmata e impaurita; precipitarono sui gradini consunti di ciliegio. Certo la soffitta fa paurissima, ma io voglio vedere. Grazie Introduzione Questa mattina mi è venuta una strana idea: andare a cercare qualcosa in soffitta. Poi, ogni movimento cieco di polpastrelli e unghie si fermò. Ora vi racconto la storia di Ochetta Rosy. Cinque anni di matrimonio le erano bastati per capire il suo uomo: capacità e fragilità spalmate su un metro e settantasette. Non servì che Tiziano soggiungesse: «Siediti», perché era una conseguenza fluida, spontanea. «Vieni, vieni» sussurrava. 1 talking about this. C'è un uomo che torna ogni tanto, accompagnato da persone sempre diverse. Si gingillava con un treno di legno: lo stesso che aveva ricominciato a fischiare nel maestrale della memoria, sbuffando nuvole di vapore nel cielo limpido, sgombro di pericoli e di pioggia. Tiziano riuscì comunque a chiudere la porta alle sue spalle. Due bambini rannicchiati in un angolo. E nella notte, nell’oscurità, capisco il mio vero io. Data: 21 FEBBRAIO 2020. Osserviamo in questo testo che lo sviluppo può avere un culmine, prima della conclusione. Indicò due sporte colme di cartelline, fasci di bollette, raccomandate e ricevute. Mi sembra una bambina educata, ma è davvero pericolosa. aveva il pavimento tutto rotto pronto a cedere e a cadere giù. Dopo le narici, i polmoni e la cavità addominale, l’emotività ruppe gli argini e dilagò con tremiti e fiato sincopato. Sono sicura che in quello scatolone nell’angolo ci siano dei giocattoli bellissimi. Non si sarebbe staccato dallo schienale di quella poltrona. È curiosa e riesce a stare delle ore a guardare nella mia direzione, fino a quando i genitori non la chiamano. Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile.
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